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Teatro alla Scala 2018
La migliore fabbrica del sublime.
Un teatro unico al mondo. Una meravigliosa fabbrica che macina cultura e da sempre lavora sulla tradizione con spirito contemporaneo. Il genio della Scala sopravvive a tutti i tempi e a tutte le mode perché sa che il proprio compito è quello di trasportare il passato nel presente. Senza questa sovrapposizione temporale non sarebbe ciò che rappresenta per tutto il mondo: l’Opera, la modernità, l’Italia e ancor più l’Europa.
L’omaggio e la responsabilità.
Nel 2004 il Teatro alla Scala torna a risplendere dopo due anni di restauri. Una rinascita che Bellavista ha accompagnato con i suoi brindisi entrando a far parte di questa storia con selezioni di vendemmia ad essa ispirate. Nel corso di questa collaborazione, il Millesimo Brut è diventato il vino d’onore del Teatro. Per ogni vendemmia una stagione teatrale, per ogni Prima del 7 dicembre un nuovo vintage. La stagione 2018-2019, fortemente incentrata sulla tradizione italiana, trova nel millesimo Brut 2013 il suo vino d’onore attraverso uno speciale tributo alle origini del Teatro e ai simboli che ne rappresentano l’essenza. Tutto è pensato per rendere omaggio alla storia del Teatro. Ed è l’omaggio di chi è consapevole che ogni onore porta con sé una responsabilità.


Segni antichi | Una storia fatta di arte e passione.
Dall’etichetta alla custodia, tutto è stato immaginato nel rispetto della tradizione con una fedeltà estrema all’identità del Teatro e al contempo con il desiderio, tutto scaligero, di portare innovazione e di suggerire nuovi percorsi visivi. L’etichetta riprende i motivi dei decori tessili e viene rifinita nel suo bordo con lo stesso fregio che troviamo nello stemma del Teatro e in molte delle sue decorazioni. L’astuccio giustappone l’austerità della facciata dell’edificio, costruito nel 1788 dall’architetto Giuseppe Piermarini nel solco del più puro neo-classicismo, alla vivacità del motivo decorativo del tessuto che ricopre le pareti e i soffitti dei palchi. Con licenza poetica abbiamo fatto emergere tutta la vitalità dello spettacolo attraverso quattro figure inserite negli affacci del Teatro. Sono i bozzetti autografi di due tra i più apprezzati direttori di scena della storia della Scala: Luigi Sapelli con le sue Maschere destinate all’Ernani di Giuseppe Verdi e Umberto Brunelleschi con un magnifico Calef creato per la Turandot di Giacomo Puccini. L’omaggio è pressoché completo e lo offriamo come guida al piacere di un ascolto gioioso e consapevole.
La migliore fabbrica del sublime.
Un teatro unico al mondo. Una meravigliosa fabbrica che macina cultura e da sempre lavora sulla tradizione con spirito contemporaneo. Il genio della Scala sopravvive a tutti i tempi e a tutte le mode perché sa che il proprio compito è quello di trasportare il passato nel presente. Senza questa sovrapposizione temporale non sarebbe ciò che rappresenta per tutto il mondo: l’Opera, la modernità, l’Italia e ancor più l’Europa.

L’omaggio e la responsabilità.
Nel 2004 il Teatro alla Scala torna a risplendere dopo due anni di restauri. Una rinascita che Bellavista ha accompagnato con i suoi brindisi entrando a far parte di questa storia con selezioni di vendemmia ad essa ispirate. Nel corso di questa collaborazione, il Millesimo Brut è diventato il vino d’onore del Teatro. Per ogni vendemmia una stagione teatrale, per ogni Prima del 7 dicembre un nuovo vintage. La stagione 2018-2019, fortemente incentrata sulla tradizione italiana, trova nel millesimo Brut 2013 il suo vino d’onore attraverso uno speciale tributo alle origini del Teatro e ai simboli che ne rappresentano l’essenza. Tutto è pensato per rendere omaggio alla storia del Teatro. Ed è l’omaggio di chi è consapevole che ogni onore porta con sé una responsabilità.
Segni antichi | Una storia fatta di arte e passione.
Dall’etichetta alla custodia, tutto è stato immaginato nel rispetto della tradizione con una fedeltà estrema all’identità del Teatro e al contempo con il desiderio, tutto scaligero, di portare innovazione e di suggerire nuovi percorsi visivi. L’etichetta riprende i motivi dei decori tessili e viene rifinita nel suo bordo con lo stesso fregio che troviamo nello stemma del Teatro e in molte delle sue decorazioni. L’astuccio giustappone l’austerità della facciata dell’edificio, costruito nel 1788 dall’architetto Giuseppe Piermarini nel solco del più puro neo-classicismo, alla vivacità del motivo decorativo del tessuto che ricopre le pareti e i soffitti dei palchi. Con licenza poetica abbiamo fatto emergere tutta la vitalità dello spettacolo attraverso quattro figure inserite negli affacci del Teatro. Sono i bozzetti autografi di due tra i più apprezzati direttori di scena della storia della Scala: Luigi Sapelli con le sue Maschere destinate all’Ernani di Giuseppe Verdi e Umberto Brunelleschi con un magnifico Calef creato per la Turandot di Giacomo Puccini. L’omaggio è pressoché completo e lo offriamo come guida al piacere di un ascolto gioioso e consapevole.
